Elogio della tristezza

Elogio della tristezza

Elogio della tristezza

“Inside Out” è il nuovo cartone animato della Pixar ambientato nel cervello di una ragazzina di 11 anni.
Serve un estremo talento per trasformare le emozioni umane nei personaggi di una storia.
E ci vuole coraggio per rivendicare, tra queste emozioni, il ruolo fondamentale della tristezza, raffigurata come una bambina occhialuta, goffa e blu, come il colore dello spirito.
Per buona parte del film la tristezza si accompagna alla gioia come un intralcio, unchiodo conficcato nel muro dell’ottimismo e della felicità.
Ma in fine la sua importanza verrà riconosciuta.

Nella vita vera non è così, la tristezza viene espulsa da qualsiasi discorso pubblico e privato.
Trattata come un segnale di debolezza, quasi un sabotaggio.
Lo sforzo quotidiano di un genitore consiste nel cercare di allontanare dal figlio il fantasma della tristezza, quasi fosse una condanna a morte anziché un’occasione di vita.
Ma un po’ tutti ne hanno paura e fastidio, a cominciare dagli imbonitori della politica che ci vorrebbero felici e contenti come nelle fiabe.

Per il pensiero dominante la tristezza non consuma e non comunica, si nutre di astinenze e di silenzi, è dannosa.
Ci voleva un cartone animato per ricordarci che un uomo incapace di accogliere la tristezza è un automa.
Non solo perché la gioia senza tristezza perde significato, come la luce senza il buio, ma perchè la tristezza apre squarci che permettono di guardarsi dentro da una nuova prospettiva .
Rende consapevoli, quindi “umani”.

Fonte: Massimo Gramellini (la stampa)

Pubblicato da naturalworld

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