Il dilemma di chi vuole dimagrire “zucchero o dolcificanti” ?

dolcificanti2
Molte di noi risolvono con la pillola dolcificante che non fa ingrassare.
Ma siamo sicuri?
Perché se cerchi sul web, pare proprio che facciano l’effetto opposto.
Secondo alcuni studi che, oltre a questo, hanno accusato i dolcificanti artificiali di comportare anche altri rischi per il nostro organismo.
I dolcificanti artificiali vengono sintetizzati in laboratorio.
Sono nati inizialmente per le persone diabetiche, ma poi si sono diffusi in molti alimenti dietetici, perché hanno un potere dolcificante estremamente elevato (ne bastano piccolissime quantità) a fronte di un potere calorico piuttosto basso.
I più diffusi sono l’aspartame e la saccarina.
L’aspartame in particolare ha un potere dolcificante elevatissimo: un suo grammo “addolcisce” quanto 200 grammi di zucchero.
Meno calorie “più ciccia” .
Quindi, i dolcificanti artificiali sono efficacissimi quanto a sapore, ma contengono poche calorie.
Ma c’è un ma: proprio perché al loro sapore dolce non corrisponde analogo apporto nutritivo, la capacita dell’organismo di regolarsi correttamente viene messa in crisi.
Praticamente, poi ci verrà più fame.
Quindi siamo portate a mangiare di più, ma non solo: avremo più voglia di mangiare cibi ricchi di carboidrati e questi , è stato dimostrato, verranno persino assimilati di più.

Che siano una minaccia per la linea lo conferma anche un recente studio su bevande e cibi dolcificati artificialmente o zuccherati condotta dalla Purdue University, per il quale, inoltre, i dolcificanti sarebbero responsabili di aumentare anche il rischio di alcune malattie come sindrome metabolica, diabete e patologie cardiovascolari.
Il diabete ,secondo uno studio israeliano pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Nature” alcuni edulcoranti artificiali, in particolare aspartame, saccarina e sucralosio, possono provocare alterazioni metaboliche che portano ad un aumento della glicemia.
E’ stato chiesto a sette volontari, non consumatori di dolcificanti ,di consumarli per una settimana.
Già dopo quattro giorni la metà di loro aveva la glicemia alta e un’alterata composizione della popolazione batterica intestinale.

L’aspartame invece ,tra i più diffusi ,si trova in centinaia di alimenti: oltre che nei prodotti light, in bibite gassate, gomme da masticare e caramelle.
Quando l’organismo lo metabolizza l’aspartame, si formano anche il metanolo, sostanza che potrebbe dare effetti indesiderati quali “emicranie e reazioni allergiche”.
Ma la cosa più grave, secondo alcune ricerche condotte presso l’Istituto di Ricerca Ramazzini di Bologna, è che,in topi che avevano assunto aspartame , sarebbe aumentato il rischio tumore.
L’Associazione Internazionale Edulcoranti (ISA) ritiene però che le conclusioni dello studio siano valide solo per i roditori e non trasferibili agli esseri umani.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare, l’anno scorso ha tranquillizzato, ribadendo che come per gli altri additivi, anche per l’aspartame esiste una dose giornaliera accettabile (40 mg/kg/giorno), che tutela i consumatori, con l’eccezione delle persone con un difetto metabolico raro, la fenilchetonuria, che non dovrebbero consumarlo affatto.
Quindi, come sempre in questi casi, quando si parla di salute, anche se ci sono anche altri interessi in gioco, c’è chi fa allarmismo e chi sminuisce tutto.
Ai consumatori non restano che restano dubbi e confusione.
Rivolgersi al proprio medico, sarebbe la cosa migliore da fare.

Fonte: LeoDonneSalute

Pubblicato da naturalworld

La Natura nel mondo