l’Egitto è riuscito con un successo diplomatico ammirevole, a mettere d’accordo Hamas e Israele per un cessate il fuoco “senza limiti”.
E dalle ore 18 italiane, le armi hanno finalmente taciuto.
Entro un mese ,ha rivelato il ministro degli Esteri egiziano ,le parti si rivedranno al Cairo per proseguire le trattative indirette su tutti i temi, con l’obiettivo di arrivare ad un’intesa politica più vasta e comprensiva.
Ma in questo lasso di tempo , secondo le prime indiscrezioni , Israele dovrebbe aprire i suoi confini con Gaza , oltre quello egiziano di Rafah, con la possibile supervisione delle forze di sicurezza del presidente Abu Mazen ,
in modo da consentire l’ingresso agli aiuti umanitari e per la ricostruzione della Striscia.
Accordo anche sull’estensione da tre a sei delle miglia marine in cui sarà consentita la pesca per i navigli di Gaza.
Ovviamente, l’intesa prevede che nemmeno un razzo dovrà più cadere su Israele.
L’appuntamento decisivo sarà tra 30 giorni.
L’accordo prevede inoltre che nei prossimi mesi partano colloqui tra le parti per la costruzione nella Striscia di Gaza di un porto e di un aeroporto e della possibilità di spostamento
maggiore per i cittadini di Gaza.
Temi particolarmente difficili, visto come sono andate le cose finora.
Qualunque sia la valutazione sull’esito del conflitto con oltre 2130 vittime da parte palestinese e 64 soldati più cinque civili in Israele ,l’intesa è stata accolta con grande sollievo
da più parti: gli Stati Uniti esprimono “sostegno totale”.
Il ministro degli Esteri ha detto che ora è necessario che, sia gli israeliani che i palestinesi , avviino al più presto negoziati per una tregua duratura e un’intesa politica che deve
portare definitivamente a una soluzione del conflitto.
In questi 50 giorni di guerra su Israele sono caduti ,secondo l’esercito , 4562 razzi e colpi di mortaio, mentre l’aviazione israeliana ha attaccato 5262 obiettivi a Gaza.
Tutte le parti in causa devono affrontare le vere radici del conflitto e raggiungere un accordo duraturo per il cessate il fuoco.
Fonte: La Stampa
